Chi sono

Il mio nome è Berta e sono nata in una famiglia che potrei definire comune, almeno secondo il comune pensiero.

Una goccia d'inchiostro può far pensare milioni di persone.

George Gordon Byron
La mia storia

Berta Nyge

Amo scrivere da quando sono una bambina. Mi ha insegnato mia madre, prima delle scuole elementari. Ero assetata di lettura, di storie, di avventure. 

I miei genitori erano due girovaghi, due fortunati girovaghi. Mio padre ha ricevuto un’eredità molto importante quando aveva ventidue anni, ha saputo investirla nel modo più intelligente e si è assicurato una vita agiata senza bisogno di lavorare. Con mia madre hanno visto il mondo e, quando sono arrivata io, ho cominciato a far parte delle loro avventure.

Oggi posso ringraziarli ma avere un’infanzia e un’adolescenza senza radici non è stato semplice. Non ho mai avuto amici stabili, cambiavo scuola ogni semestre e ricominciavo tutto da capo. Oggi però li ringrazio perché il mondo che ho conosciuto mi ha permesso di raccogliere così tante storie da raccontare che non penso mi basterà una vita intera!

Oggi scrivo, ed è tutto quello che voglio fare.

La mia vita

Nasco a Budapest, città dove rimaniamo con la mia famiglia fino circa ai miei tre anni. Considero l’Ungheria come la mia prima e più significativa casa.

Ho sei anni quando scrivo il mio primo racconto tutto da sola. Parlava di una volpe insicura: i compagni la prendevano in giro perché troppo sveglia e astuta.

Trascorro un anno completamente da sola in India. Ho conosciuto situazioni estreme che mi hanno segnata e forgiata. L’esperienza più intensa della mia vita.

Tornata dall’India, butto giù la bozza di quello che sarà il mio primo romanzo ma che ancora non ho pubblicato. Lo tengo ancora nel mio cassetto più segreto, per quando sarò pronta a condividerlo.

Mi trasferisco in Francia, in un piccolo paese affacciato sull’Oceano. Sono sola, i miei genitori sono in Messico, e comincio a costruire la mia vita.

Pubblico da sola il mio primo libro. Lo stampo da sola e lo invio a qualche concorso letterario ma non viene considerato, quasi ignorato.

Arriva il premio Scrittori Esordienti per il mio Hungaro Job e la mia vita cambia. Da quel momento mi considero una scrittrice di professione, non soltanto di vocazione.

Passo le mie giornate a scrivere, nella terrazza affacciata sull’Oceano. Aspetto i miei genitori che mi fanno visita due volte all’anno tra un viaggio e l’altro. Costruisco la mia cerchia di amicizie e relazioni. Condivido il letto con Rufus e Albert, due gatti meticci.